comunicato stampa
‘Angelo Colangelo | come un’ala pungente’, sabato l'inaugurazione

Un nuovo passo per lo spazio espositivo inaugurato questa primavera che scandisce l’equinozio d’autunno con un progetto di autentica filologia espositiva dedicato a Colangelo: saranno infatti esposte sette opere realizzate tra il 1971 e il 1972 e presentate tutte il 5 novembre del 1972 a Pescara in occasione dell’inaugurazione della galleria il quadrivio diretta da Giuseppe Rosato, scrittore e critico d’arte nonché padre di Lúcio Rosato, curatore dell’attuale esposizione.
Tutta l’attenzione di Angelo Colangelo è da sempre rivolta all’uomo e alla sua condizione, secondo un percorso artistico che si snoda in settant’anni di attività. Seguendo anche il manifesto che accompagna l’attività di s.l.m. 00 (zerozerosullivellodelmare), il progetto espositivo si articola nei due ambienti di via dei Marrucini, lo spazio e l’officina.
Lo spazio accoglie la vera e propria retrospettiva. Sette sculture realizzate in acciaio, alluminio e ottone cromato che, come annotava Giuseppe Rosato, sono: “strumenti di levigata bellezza, che abbagliano e affascinano ma che al contempo innalzano barriere, pongono condizioni, paiono pronti a catturarci”. La scelta di lavorare su un nucleo di opere di realizzate cinquant’anni fa si lega anche agli effetti del tempo sui materiali, che infatti si presentano allo spettatore di zerozerosullivellodelmare modificati, opacizzati, sempre meno in grado di riflettere sulla loro superficie le immagini. Pertanto il fruitore, che non potrà specchiarsi vivamente nella materia, è invitato ad un approccio non solo concettuale ma anche immaginativo nel cercare il proprio riflesso nelle concavità delle strutture quasi a cancellarne del tempo memoria. Scrive il curatore Lúcio Rosato: “È bene allora subito precisare che questa esposizione vuole farsi anche occasione per avviarne un attento restauro e soprattutto invitare istituzioni e amministrazioni pubbliche e private ad individuare un luogo o luoghi dove poterle conservare per poterne pubblicamente fruire”. Completano il racconto le raffinatissime chine nere che lasciano percepire il bianco a farsi luce e/o a disegnare orizzonti che si susseguono allo sguardo.
Nelle sale dell’officina, l’ultimo provvisorio lavoro di Colangelo: un totem in tubi innocenti che sostiene catene e manette denuncia la nostra condizione di uomini prigionieri di una società che sempre più si discosta dalla civiltà che sembrava illusoriamente acquisita. In appendice due installazioni recenti, che aprono un dialogo tra Angelo Colangelo e Lúcio Rosato: i miei averi di Colangelo (2015) e qualcosa che sto perdendo di Rosato (2012).
info@zerozerosullivellodelmare.it | zerozerosullivellodelmare.it
tel. +39 339 814 5400
martedì > sabato 18.00 > 20.00
Angelo Colangelo (Penne 1927): dopo un periodo formativo a Firenze, dove frequenta l’istituto d’arte di Porta Romana e l’Accademia di Belle Arti, si trasferisce negli Usa dove svolge attività accademica presso l’Università di Wash, Pullman e la facoltà di Belle Arti della University of Berkeley di Davis. Rientrato in Italia nel 1957 inizia il suo percorso espositivo che lo porterà in Europa e ancora in America, legandosi ad alcune gallerie d’avanguardia come Numero di Fiamma Vigo. È stato docente e preside del Liceo Artistico “G.Misticoni” di Pescara.

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