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Rigopiano (PE), dopo 6 anni la sentenza. Chiesti 150 anni di carcere per i 30 imputati

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A oltre sei anni di distanza dalla tragedia della valanga che travolse l'hotel Rigopiano, a Farindola, nel Pescarese, il 18 gennaio 2017 e in cui morirono 29 persone, giunge a conclusione il processo di primo grado. Dei 40 ospiti dell'hotel, sono sopravvissuti soltanto in 11.

La sentenza è prevista entro la giornata di oggi, 23 febbraio, per i 30 imputati totali: 29 persone fisiche e una persona giuridica (la società Gran Sasso Resort). Le persone fisiche sono rappresentanti di diverse Istituzioni: Regione, Provincia, Prefettura, Comune di Farindola, tecnici, gestore e proprietà della struttura, accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.

Nel processo (si tratta di un rito abbreviato) la prevenzione e il rispetto delle leggi ambientali sono stati al centro del dibattito e dell'attenzione, come fu anche per altri importanti processi che hanno riguardato altre tragedie provocate in modo diretto o indiretto dalle persone. Il pubblico ministero Giuseppe Bellelli ha chiesto "una sentenza che in nome della Costituzione e del popolo italiano affermi il modello di amministratore pubblico che aveva il dovere di prevedere la valanga ed evitare la tragedia". L'accusa ha chiesto complessivamente oltre 150 anni di carcere per i 30 imputati.








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