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Nuovo stop per 48 ore agli accessi nel Pronto Soccorso di Pescara. Paolucci e Blasioli (PD): "La Asl è incapace di gestire l'emergenza"

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La notizia del nuovo stop per 48 ore agli accessi nel Pronto Soccorso di Pescara per le persone con patologie medico-geriatriche, che vengono quindi dirottate su altre strutture del territorio, per i consiglieri regionali del Pd, Silvio Paolucci (capogruppo) e Antonio Blasioli è la dimostrazione che "la Asl è incapace di gestire l'emergenza creatasi con il crescere dei ricoveri.

Al caos dei vaccini e dei tamponi- scrivono in una nota congiunta annunciando l'intenzione di chiedere un Consiglio comunale straordinario- così si aggiunge anche quello, irrisolto, delle strutture ospedaliere, una vergogna causata dalla totale mancanza di governance da parte del centrodestra, che ha mandato in confusione ormai tutto il sistema sanitario regionale, nel pieno della nuova ondata pandemica". "È un record- incalzano Paolucci e Blasioli- due chiusure del Pronto Soccorso non si erano mai verificate e complice è anche il silenzio del presidente del Comitato dei sindaci Asl, che non ha detto una parola su questo che è il punto più basso toccato dalla sanità pescarese. A ciò si aggiunge la terribile situazione in cui sono costretti a lavorare i dirigenti medici del Pronto Soccorso, mai aiutati dalla governance della Asl, anzi, spesso osteggiati come se il Pronto Soccorso fosse un corpo estraneo dell'ospedale. Con i consiglieri comunali di Pescara chiederemo un Consiglio comunale straordinario su questo che ormai non è più un caso isolato, ma l'ennesimo episodio grave di malasanità".

"Nei fatti- proseguono i due esponenti dem- si nega il diritto alla cura ai pazienti peraltro più fragili, quelli in area geriatrica, altro che atto di responsabilità verso i pazienti, come la Verì motivò qualche settimana fa il primo stop cercando giustificazioni impossibili alla propria scelta. Una situazione che rimarca ancora di più l'incapacità di gestione dei presidi e di erogazione delle prestazioni, nonostante tutte le risorse assicurate dal Governo proprio per evitare che accadesse ciò che si sta invece verificando a Pescara, ma anche in tanti altri presidi ospedalieri del territorio, che hanno gli organici ridotti al lumicino perché la Regione non governa il settore a dovere". "Ci chiediamo cosa stiano facendo presidente ed esecutivo regionale per affrontare la situazione, per frenare la mobilità passiva, per salvare la sanità abruzzese da un nuovo probabile commissariamento a causa dei debiti accumulati finora. C'è da chiedersi- concludono Paolucci e Blasioli- qual è il valore aggiunto della politica, che dovrebbe affrontare e risolvere i problemi e non lo fa ma lascia la sanità al palo. Anzi, la chiude, come sta accadendo a Pescara".








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