Pescara rischia di essere ‘invasa’ da migliaia di Tir. Forum Acqua: ‘Ecco cosa comporterà il nuovo Piano regolatore’

2' di lettura 18/11/2016 - ‘A Pescara è in arrivo una superstrada e migliaia di tir invaderanno il centro cittadino, altro che piste ciclabili e parco sul fiume’. Ne è convinto Augusto De Sanctis del Forum H2O, che ha lanciato uno studio sui drastici cambiamenti che il nuovo porto causerà alla viabilità cittadina. (foto d'archivio)

“Una superstrada a 4 corsie sul lungofiume per migliaia di tir – si legge su una nota stampa del gruppo - con quello che ne consegue in termini di scadimento della qualità della vita dei cittadini. E' quello che prevede il Piano regolatore portuale, tanto osannato dai suoi fautori e appena approvato in Consiglio regionale”.

De Sanctis è convinto che nonostante il Prp sia sulla bocca di tutti oggi come oggi nessuno sia in grado (o abbia la volontà) di entrare nel merito di ciò che prevede realmente. “Proprio per questo –spiega - il Forum H2O inizia un vero e proprio viaggio tra le carte e gli elaborati del Piano, affinché i cittadini dell'area metropolitana siano consapevoli di cosa li attende nei prossimi anni, delle infrastrutture per le quali saranno spesi i loro denari e di cosa possono perdere in termini di qualità della vita e di economia”.

Partendo dalla viabilità, sostanzialmente incentrata sul prolungamento dell'asse attrezzato fino alla base del Ponte del Mare, il quadro che emerge non è incoraggiante. “Le mappe contenute nel Prp parlano chiaro e non lasciano dubbi – attacca il portavoce del Forum -, si tratta di una superstrada a 4 corsie che dividerà per sempre come una barriera insormontabile la città dalla sponda sud del fiume, destinata a trasformarsi in una striscia di asfalto percorsa da auto e mezzi pesanti”.

“Proprio così – sottolinea De Sanctis -, mezzi pesanti, a migliaia, in considerazione dei dati contenuti nel Piano portuale, che dovrebbero entrare e uscire dalla città percorrendo il nuovo asse stradale la cui costruzione costerà alla collettività una decina di milioni di euro. E’ questo il ‘regalo’ dalfonsiano alla città: l'impatto sulla qualità della vita è facilmente immaginabile, basti pensare alla questione delle emissioni inquinanti degli autoveicoli. La cosa più drammatica, però, è cosa si perde”.

A farne le spese, in questo senso, sarebbe “il progetto di allestire una pista ciclabile che collega il mare fino al Bagno Borbonico, al suo museo, al suo auditorium, tanto verde, riqualificazione degli spazi anche ad uso turistico. Il confronto – conclude - lascia senza parole: da un lato cemento, smog e traffico a fare da barriera tra la città e il fiume, dall'altro un progetto di riconnessione tra tessuto urbano e sponda fluviale con tanto verde e mobilità a misura di cittadino”.










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