L’acqua sporca del fiume ‘servita’ sulle tavole dei pescaresi, le accuse degli ambientalisti: ‘Pericoli per la salute e spreco di denaro pubblico’

2' di lettura 16/11/2016 - Un progetto di ‘potabilizzazione’ dell’acqua del malridotto fiume Pescara è davvero sul tavolo della Giunta regionale abruzzese? La sola idea ha mandato su tutte le furie gli esponenti delle più importanti associazioni ambientaliste, che parlano apertamente di condizioni “improponibili”, di seri rischi per la salute pubblica e, tanto per gradire, di un enorme spreco di denaro pubblico.

“L'Acqua del fiume Pescara sulle tavole di pescaresi e chietini?”, si chiedono i coordinatori del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua. “A chi la vogliono dare a bere, forse mercurio e arsenico causano anche la schizofrenia negli Enti pubblici. Apprendiamo infatti dalla stampa della riunione svoltasi per la potabilizzazione del fiume Pescara e non possiamo che constatare che la confusione regna sovrana. E' ormai evidente a tutti che i progetti faraonici del passato sono paragonabili ai balli sul Titanic prima dell'impatto. Si è giocato con decine di milioni di euro di fondi pubblici e oggi non si sa che fare. Al tempo stesso, però, non vorremmo che dietro alle riunioni e agli annunci confusionari si nasconda un disegno a nostro avviso ben più pericoloso”.

Il sospetto del Forum H2O è che “qualcuno stia pensando di ricorrere a qualche escamotage per portare sulle tavole dei cittadini della Valpescara l'acqua del fiume”. “Ovviamente – assicurano i responsabili del gruppo - faremmo le barricate per scongiurare questa ipotesi sconsiderata”.

“Facciamo notare – si legge sulla nota stampa diffusa qualche ora fa - che attualmente tutta la procedura autorizzativa per la captazione delle acque del Pescara dall'impianto di potabilizzazione di San Martino di Chieti esclude il possibile uso idropotabile. Sicuramente saremmo strafelici di poter brindare al risanamento del fiume e alla bonifica, non solo di Bussi, ma crediamo che sia irresponsabile da parte degli Enti pubblici coinvolti mancare di chiarezza e prospettare quello che resterà irrealizzabile visto che a Bussi in otto anni non si è bonificato neanche un granello di terra”.

Da qui, l’avvertimento a Luciano D’Alfonso: “Il presidente escluda sotterfugi sull'uso del potabilizzatore di Chieti, non accetteremo mai il ricorso a qualsiasi scorciatoia per usare quell'acqua a scopi potabili”.


di Marco Verri
redazione@viverepescara.it





Questo è un articolo pubblicato il 16-11-2016 alle 11:46 sul giornale del 17 novembre 2016 - 468 letture

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