Pescara sta con Hillary, ma vince Trump: media e sondaggisti sotto shock. Ora Razzi porterà ‘The Donald’ in Abruzzo?

Talmente 'certo' da cancellare il fresco ricordo della notte del 23 giugno scorso, quando praticamente tutti se ne erano andati a letto con le ‘rassicuranti’ parole di commentatori e analisti, che dal pulpito delle tv di mezza Italia (e mezza America, e mezzo mondo) vaticinavano la volontà dei sudditi di Sua Maestà di restare aggrappati al sogno europeo. Sappiamo poi com’è andata a finire, e la faccia stupita di chi quella notte aveva preferito andarsene a dormire probabilmente sarà stata la stessa di quanti, stamattina, accendendo la tv hanno appreso con sommo stupore che il prossimo presidente degli Stati Uniti non sarà Hillary Clinton.
Con tanti saluti al carrozzone di vip, mass media e sondaggisti vari (o avariati), alla Casa Bianca andrà lui, ‘The Donald’, l’uomo capace di spaventare mezzo mondo con una campagna elettorale condotta pericolosamente.
Appena 3 giorni fa, dalle colonne del più importante organo di informazione locale, avevamo appreso che “La comunità Usa in Abruzzo è (quasi) tutta per la Clinton”. “Se l’Abruzzo fosse il 51° stato degli Usa – si legge sull’edizione online de Il Centro - voterebbe a larghissima maggioranza per eleggere come inquilina della Casa Bianca la democratica Hillary Rodham Clinton e non il repubblicano Donald Trump. Almeno a sentire gli americani che vivono nella nostra regione e che abbiamo interpellato chiedendo di esprimere un voto”.
Segue quindi una sfilza di pareri rilasciati da corregionali con cittadinanza americana, tutti (o quasi) favorevoli alla candidata democratica. Ma Pescara si era apertamente schierata già la scorsa estate, quando in occasione dell’assegnazione del Premio Dean Martin la folla aveva accolto con un’ovazione la cantante Mari Nobre (all’anagrafe Mariangela Spiezia), cresciuta in Abruzzo e residente a Los Angeles, famosa negli USA per 'Corazon Inmigrante', una sorta di inno anti-Trump. In quella circostanza l’artista aveva ritirato il prestigioso riconoscimento proprio grazie alla sua ‘bandiera musicale’ contro le politiche del candidato repubblicano sul tema dell’immigrazione.
Unica voce fuori dal coro, tanto per cambiare, è stata quella di Antonio Razzi, parlamentare pescarese di Forza Italia, che lo scorso mese di maggio si era spinto fino ad invitare ‘The Donald’ nella terra di D’Annunzio: “Io e Trump abbiamo un amico in comune – si legge su un vecchio post riportato sul suo profilo Facebook -, e in caso di vittoria alle Presidenziali degli Stati Uniti sarò alla cerimonia di investitura”. Proprio lì, nella sala ricevimenti della Casa Bianca, il ruspantissimo senatore nostrano cercherà di convincere l'uomo più potente del mondo ad assaggiare 'sul posto' il celebre arrosticino.
L'ironia, a questo punto, pare davvero fuori luogo, tanto che alla luce del risultato elettorale per Razzi sembra infine giunto il tempo di preparare le valige: destinazione USA, con tanti saluti a maghi e sondaggisti delle cause perse.

Questo è un editoriale pubblicato il 09-11-2016 alle 10:31 sul giornale del 10 novembre 2016 - 593 letture
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