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Inceneritori, scontro aperto tra Mazzocca e M5S: ‘Marcozzi sconclusionata, ipotesi è inverosimile’

Come si ricorderà, subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che prevede la ‘Individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani’, che di fatto spiana la strada a 8 nuovi inceneritori, il M5S aveva invocato le dimissioni di Mazzocca “per non aver saputo scongiurare il rischio che anche in Abruzzo venisse realizzato un impianto”.
“Siamo abituati alle sortite sconclusionate della Marcozzi e ai suoi metodi di bassa demagogia”, scrive il sottosegretario riferendosi alla capogruppo dei pentastellati in consiglio regionale. "La sua esternazione è l’ennesima ed evidente riprova della giustezza e della proficuità del lavoro che, nell’ambito del governo regionale, stiamo svolgendo ormai da tempo sui temi della salvaguardia ambientale e dell’economia circolare”.
“La Marcozzi – prosegue Mazzocca – mente spudoratamente quando chiede che ‘il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti’ debba prevedere solo ‘il recupero materia escludendo la possibilità di incenerimento’, cercando di addebitarci responsabilità altrui sulla vicenda del Decreto Inceneritori. Abbiamo avuto più volte modo di sottolineare come il nostro Piano Regionale Gestione Rifiuti preveda un unico scenario, che è esclusivamente rivolto a principi di economia circolare e abbandona definitivamente quello dell’incenerimento della vecchia stesura di Piano ereditato dalla passata amministrazione. E’ così già dal novembre 2014, ma la Marcozzi finge di ignorare il fatto”.
“Va inoltre rimarcato - conclude il sottosegretario - che la chiara insostenibilità dell’ipotesi 'Inceneritore' in Abruzzo dal punto di vista ambientale (sia per configurazione geomorfologica che per condizioni microclimatiche) aumenta sensibilmente sotto il profilo economico-finanziario: la quantità di indifferenziato prodotto, che negli ultimi due anni è diminuita sensibilmente, non renderebbe positivo il rapporto costi-benefici di un’impresa del genere nella nostra Regione. In poche parole, l’Abruzzo produce una quantità di ‘rifiuto indifferenziato’ del tutto insufficiente a supportare la produttività di un impianto di incenerimento”.

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