La diga foranea ha i giorni contati: da Roma arriva l’ok per buttare giù ‘la barriera maledetta’

1' di lettura 28/09/2016 - Per moltissimi pescaresi, dai semplici cittadini ai balneatori, altro non è che una ‘barriera maledetta’, costruita nel 1992 per proteggere il porto ma rivelatasi nel tempo una autentica sciagura per lo scalo abruzzese.

Ora però dopo anni di proclami la diga foranea sembra avere davvero i giorni contati: a seguito dell’ultimo blitz di Luciano D’Alfonso nella capitale, è emersa la volontà del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici di concedere il placet definitivo per procedere con lo sfondamento. In attesa della conferma, fonti vicine al presidente della Regione anticipano che i cantieri potrebbero partire già intorno alla metà di ottobre.

L’imminente taglio degli oltre 80 metri di diga ha suscitato grande sollievo da parte degli operatori, secondo i quali questa operazione rappresenta un passaggio fondamentale per favorire la dispersione in mare delle acque del fiume, disinnescando quel perverso ristagno che per anni ha reso inquinate le acque di larga parte della costa pescarese.

Nata dopo la tragica alluvione del 1992 per ‘contenere’ la forza del mare, in realtà nel corso degli anni la diga ha provocato problemi a non finire per lo scalo, dall’insabbiamento dei fondali all’inquinamento, con pesanti ricadute economiche per l’intera comunità. Ora, dopo l’infinito tira e molla, la questione sembra davvero giunta al momento cruciale, e in molti sperano di vedere già nei prossimi giorni i cantieri al lavoro per smantellare la ‘barriera maledetta’.






Questo è un articolo pubblicato il 28-09-2016 alle 11:27 sul giornale del 29 settembre 2016 - 729 letture

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