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Interinali di Attiva infuriati con Alessandrini: ‘Dichiarazioni spregiudicate e opportuniste, esposto alla Corte dei Conti’

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Ha suscitato molte polemiche la dichiarazione con cui il sindaco di Pescara (nella foto) ha accolto la decisione della Corte d'Appello de L'Aquila, che lo scorso 7 luglio aveva bocciato la richiesta di conversione di un contratto da ‘temporaneo’ a ‘tempo indeterminato’ da parte di un ex dipendente. Alessandrini, commentando una sentenza che comunque riconosce la nullità di quei contratti raddoppiando l'ammontare del risarcimento, aveva infatti parlato di 'legittimità dell’azione fin dal principio sostenuta dall’Ente'.

“Tralasciando le ultime dichiarazioni di vittoria del sindaco sull’impossibilità della conversione del contratto – dichiarano i responsabili del gruppo Interinali senza gloria - ma soffermandosi un momento sulla sua dichiarata volontà di risolvere la nostra vicenda anche per una questione umana (e adesso si sente fiero della linea adottata dall’azienda?), vorremmo porre all’attenzione un punto fondamentale di questa sentenza, ovvero la nullità dei contratti posti in essere tra il collega D’Addario e Attiva Spa”.

Secondo i lavoratori, questo aspetto dimostrerebbe come l’operato di Attiva e del Comune sia tutt’altro che virtuoso: “Al contrario – spiegano gli interinali - è la certificazione che il tipo di prestazione lavorativa svolta non avesse carattere temporaneo ma costante e duraturo nel tempo, un surrogato di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato”. Da qui, l’attacco frontale ad Alessandrini, che secondo i lavoratori si sarebbe reso protagonista “dell’ennesimo malcelato tentativo di insabbiare una gestione della questione interinali spregiudicata ed opportunista, senza rivelare la sincera volontà di porre rimedio alle ingiustizie da noi subite”.

“In virtù di tutto ciò – concludono - l’associazione Interinali senza gloria nei prossimi giorni sarà prima firmataria e promotrice di un esposto alla Corte dei Conti regionale in merito ad un ormai accertato danno erariale causato da Attiva e Comune, in quanto lo stesso indennizzo economico già riconosciuto in primo grado è stato aumentato in appello”.