Doppio grido d’allarme dei commercianti: ‘Saldi ininfluenti, no alle targhe alterne’

3' di lettura 07/01/2016 - A poche ore dall’avvio dei saldi invernali, scattati martedì 5 gennaio, torna a farsi sentire il ‘grido’ dei commercianti pescaresi, affossati da una crisi che non sembra conoscere soluzione. (foto d'archivio)

A fornire un primo quadro della situazione è Confcommercio, che ha lanciato un sondaggio tra gli operatori aderenti per verificare l’andamento delle vendite di fine stagione a prezzi scontati.

La situazione che emerge dall’indagine è sconfortante, e sono pochissimi gli esercenti che si dichiarano soddisfatti. E se per la maggioranza le vendite si mantengono sugli stessi livelli dello scorso anno (70%), addirittura il 30% dei negozianti denuncia un arretramento.

“Nessuno è stato favorevole a far partire i saldi così presto – si legge in una nota di Confcommercio -, senza contare che iniziare il giorno dell’epifania non ha lo stesso impatto che farlo di sabato, quando la città è più movimentata”.

A complicare le cose ci si è messo anche il maltempo, che di certo non ha reso la vita facile a quanti avevano deciso di dedicare qualche ora allo shopping.

“La partenza dei saldi non c’è stata per i negozi della città – conferma Enzo D’Ottaviantonio, titolare di un marchio di abbigliamento in via Trento -, la data sbagliata e il brutto tempo non hanno fatto che favorire esclusivamente i centri commerciali. Non possiamo permettere che i saldi partano in una giornata feriale, devono iniziare di sabato quando c’è sicuramente un maggiore impatto”.

Dello stesso parere è il titolare di Victor Shoes, in via Giuseppe Mazzini. “In questo primo weekend dei saldi abbiamo registrato una riduzione delle vendite del 30% rispetto all’anno scorso. I fattori sono diversi: in primis la data sbagliata, poiché far partire i saldi in un giorno feriale porta solo svantaggi. Inoltre il maltempo non ha certo incentivato a venire in centro: i clienti hanno preferito recarsi nei centri commerciali, dove trovano parcheggio e sono riparati dal freddo e dalla pioggia”.

“La data d’inizio era sbagliata – sbotta Maurizio Mataloni di Voyage - e di conseguenza abbiamo perso due giorni ottimi per fare le nostre vendite. Il desiderio sarebbe partire a metà gennaio, ma visto che a quanto pare non è fattibile allora che si parta il due gennaio e si permetta di lavorare durante le feste”.

Un altro capitolo riguarda la chiusura al traffico decisa dall’amministrazione comunale, che per ridurre lo smog ha stabilito di ricorrere alle targhe alterne. Anche in questo caso il parere dei commercianti è unanime.

“Questo provvedimento mi lascia senza parole – commenta lo stesso Mataloni -, oltre ai cittadini che non verranno in centro anche i miei collaboratori avranno difficoltà a raggiungere il posto di lavoro. Credo che noi commercianti non siamo tutelati”.

Secondo gran parte degli interpellati, il problema dell’inquinamento non si risolverà con le targhe alterne, e gli unici a trarre vantaggio dall’ordinanza del sindaco saranno i centri commerciali.

“Non possiamo permetterci proprio adesso, nel periodo delle vendite a saldo, di chiudere la città e di non far arrivare le persone in centro”, sottolinea Nino Bettini di Capecchi Biancheria. Dello stesso parere anche Sergio Mazzaferro, titolare della Casa del Corredo: “E’ una soluzione dannosa per il commercio e non porterà nessun risultato positivo per l’inquinamento”.

“Non siamo una grande città come Milano o Roma – aggiunge il signor Fava dell’omonimo negozio di pelletteria -, questa manovra sarebbe un enorme danno e ne trarrebbero vantaggio solo i centri commerciali”.

“La crisi del commercio c’è ancora e si fa sentire – conclude la nota di Confcommercio -, gli operatori sono preoccupati per le loro attività e chiedono maggiore attenzione da parte dalla politica".







Questo è un articolo pubblicato il 07-01-2016 alle 14:04 sul giornale del 08 gennaio 2016 - 538 letture

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