Ombrina, il governo boccia la legge regionale anti-trivelle. Insorgono Mazzocca e il M5S

2' di lettura 07/12/2015 - Niente da fare per la legge regionale che reintroduceva il divieto di istallazione di piattaforme petrolifere fino a 12 miglia dalla costa: il Consiglio dei Ministri ha infatti impugnato la cosiddetta normativa ‘anti-Ombrina’ in quanto incostituzionale.

“Lo avevamo detto fino a perdere il fiato – sbotta Sara Marcozzi, capogruppo del M5S in Consiglio regionale - questa legge è stata l’ennesimo palliativo mediatico e oggi il Consiglio dei Ministri presenta il conto”.

Oltre che attaccare il governo, l’esponente grillina se la prende anche con le iniziative della maggioranza di centrosinistra al vertice dell’amministrazione regionale, giudicandole largamente insufficienti a contrastare le trivelle in Adriatico. “L’unica strada è quella della legge di iniziativa regionale alle Camere presentata dal M5S e già approvata dal Consiglio – sottolinea la Marcozzi, prima firmataria -, che va a modificare ed abrogare parzialmente l’articolo 35 del Decreto Sviluppo. Abbiamo a che fare con un governo centrale che sta dimostrando in tutti i modi il totale disinteresse per la nostra Regione e per uno sviluppo sostenibile. Tutti i consiglieri regionali – conclude - oggi più che mai devono costringere i deputati e senatori dei loro partiti a far calendarizzare la nostra legge in Parlamento e a votarne l'approvazione. Ombrina deve essere bloccata dai parlamentari a Roma”.

“Non ci sorprende affatto la decisione del Consiglio dei Ministri sulla legge regionale – incalza il sottosegretario Mario Mazzocca -, ritenuta costituzionalmente illegittima in quanto, disponendo il divieto delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, invaderebbe la competenza esclusiva dello Stato in materia di energia e si porrebbe in violazione degli articoli 3, 5, 97, 117, terzo comma, e 118 della Costituzione”.

“Sulla base di tale delibera non ancora pubblicata – prosegue l’esponente di Sel Abruzzo -, l’Avvocatura dello Stato procederà, quindi, alla elaborazione del ricorso, che verrà depositato in Corte costituzionale e per la cui espressione dovranno attendersi alcuni mesi. Nel frattempo, la Regione Abruzzo chiederà al TAR Lazio di voler sospendere in via cautelare, nelle more del giudizio della Corte, i provvedimenti amministrativi riguardanti Ombrina mare”.

Secondo Mazzocca, contrariamente al parere del M5S si tratta della riprova del fatto che l’iniziativa ha colto nel segno. “Eravamo ben consci – conclude - tanto dell'elevata possibilità di incostituzionalità del progetto di legge, quanto della pressante esigenza di porre un freno alla deriva petrolifera perseguita dal governo nazionale, nell'ottica di concreto sostegno alla proposta referendaria nel frattempo lanciata da 10 Regioni. Ora andiamo avanti”.






Questo è un articolo pubblicato il 07-12-2015 alle 15:57 sul giornale del 09 dicembre 2015 - 457 letture

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