Referendum, il 24 novembre seduta decisiva in Consiglio regionale: sì o no alla Nuova Pescara?

2' di lettura 18/11/2015 - 'La seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo rappresenterà la tappa finale di un percorso, quello diretto alla nascita della Nuova Pescara, iniziato nel lontano maggio del 2014 e giunto, dopo tante traversie e tra mille difficoltà, alla fase conclusiva'.

Con queste parole il consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante (nella foto), ha reso pubblica l’iscrizione all’odg del Consiglio regionale, previsto per il 24 novembre prossimo, della legge sull’istituzione del nuovo Comune abruzzese per fusione delle città di Pescara, Montesilvano e Spoltore.

“Finalmente - ha spiegato Mercante - la proposta di legge per la nascita della Nuova Pescara, che ho depositato insieme al mio Gruppo lo scorso ottobre 2014, approderà in Consiglio, con un’accelerazione sui tempi resa possibile dal ritiro, da parte del consigliere Lorenzo Sospiri, di un analogo provvedimento”.

“Dopo diciassette mesi dalla proclamazione del risultato del referendum – prosegue il consigliere -, conclusosi con una partecipazione plebiscitaria dei cittadini dei tre Comuni e con la vittoria netta del fronte del sì, è arrivato il momento decisivo nella costruzione della nuova architettura della nostra Regione. Ogni consigliere, compreso il presidente D’Alfonso, sarà chiamato ad esprimere il proprio voto sulla nascita della Nuova Pescara. Non ci sarà più la possibilità di tergiversare ma ciascuno dovrà dire espressamente se sia favorevole o meno alla fusione”.

Sarebbero moltissimi secondo Mercante i benefici derivanti dall’unione dei 3 Comuni: “Votare a favore della nascita della Nuova Pescara – assicura - significherà dire sì ai tagli sulla spesa pubblica, sì alla riduzione di tasse e tributi per i cittadini, sì all’implementazione dei servizi, sì al risanamento dei bilanci comunali, sì alla creazione di un polo metropolitano capace di competere con le grandi città della dorsale adriatica. Ma soprattutto sì agli ingenti finanziamenti che lo Stato elargisce in caso di fusione di Comuni, soldi che potrebbero essere utilizzati a beneficio del territorio e della collettività. Ogni altra scelta, invece, equivarrà alla piena negazione della volontà degli abruzzesi e ad una totale mancanza di considerazione dei bisogni e delle necessità effettive dei cittadini e del nostro territorio”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2015 alle 14:47 sul giornale del 19 novembre 2015 - 471 letture

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