SEI IN > VIVERE PESCARA > POLITICA

articolo
Il 'faraonico' padiglione del Brasile dall’Expo a Pescara: la promessa mancata di D’Alfonso

2' di lettura
804

Mentre a Milano sono ufficialmente partiti i lavori di smantellamento dei padiglioni dell’Expo, in Abruzzo c’è chi si interroga su una vecchia promessa del Governatore Luciano D’Alfonso: portare a Pescara una delle strutture più spettacolari ammirate nel corso della lunga kermesse.

“Il presidente della Regione Abruzzo – attacca Berardino Fiorilli, ex vicesindaco della Giunta Albore Mascia - aveva annunciato di aver opzionato il padiglione brasiliano per trasferirlo all’ex Cofa, ma a Pescara per adesso non se ne vede l’ombra, né sappiamo di trasporti speciali in arrivo nel capoluogo adriatico”.

“Ancora una volta temiamo di essere dinanzi alle illusioni faraoniche del presidente – prosegue Fiorilli -, mentre per l’ex Cofa, sulla riviera sud, continua il triste destino di abbandono e degrado”.

E proprio l’area occupata dall’ex mercato ortofrutticolo avrebbe dovuto essere, secondo le intenzioni di ‘Big Luciano’, la sede della principale attrazione che aveva animato il padiglione verdeoro.

“Le parole del Governatore D’Alfonso sono ancora ben impresse nella memoria dei pescaresi – ha ricordato il promotore dell’associazione ‘Pescara Mi Piace’ -, era il giorno dell’abbattimento dei capannoni dell’ex Cofa, il 30 aprile scorso, quando annunciò in pompa magna di avere già pronto il progetto per il recupero e riutilizzo dell’area, trasferendovi proprio parte di quelle strutture. In particolare aveva deciso di portare il Parco Giochi sospeso, ossia una enorme rete elastica capace di accogliere fino a 300 persone alla volta, su cui si poteva passeggiare con la sensazione di camminare sospesi nel vuoto”.

Secondo D’Alfonso, questa spettacolare attrazione, già capace di incantare migliaia di visitatori dell’Expo, avrebbe potuto attirare “fino a 15mila visitatori al giorno”, sottolinea sempre Fiorilli. “Si tratta di numeri da capogiro, in sostanza già quella sola installazione sarebbe stata sufficiente per risollevare le sorti del’intero comparto turistico pescarese. L’idea è stata rilanciata un mese fa, in occasione della presentazione ufficiale del pontile del mare, e per dare concretezza al progetto lo stesso presidente ha affermato di aver effettuato diversi viaggi a Milano, proprio per prendere accordi con i responsabili e riuscire ad accaparrarsi l’importante attrazione ludico-turistica”.

Come noto però l’Expo si è chiuso il 30 ottobre scorso, e del Brasile a Pescara non c’è ancora traccia. “A questo punto – conclude Fiorilli – sorge il sospetto che, ancora una volta, D’Alfonso abbia rifilato ai pescaresi la solita trovata faraonica, impossibile da realizzare, che lascia emergere il vuoto di idee e di progettualità del Centrosinistra”.