comunicato stampa
Referendum ‘La Nuova Pescara’, il M5S si gioca tutto in Consiglio regionale: ‘D’Alfonso dica la verità’

E’ questo il commento del consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante (nella foto), in vista della prossima iscrizione all’ordine del giorno della sua proposta di legge sulla istituzione del nuovo Comune.
“Non è stato affatto semplice – ha spiegato Mercante – riuscire ad ottenere un simile risultato. Dapprima il silenzio di D’Alfonso, cui era affidato il compito di procedere alla redazione della legge necessaria alla nascita del nuovo Comune per fusione, poi l’inerzia prolungata nella competente commissione consiliare, nonostante i ripetuti solleciti e l’approvazione, da parte dei Consigli dei tre Comuni, di una mozione, proposta dai gruppi consiliari del Movimento 5 Stelle, diretta a sollecitare la fusione, fino allo stallo degli ultimi mesi, con la proposta di legge pronta e lasciata a prendere polvere sulle scrivanie degli uffici”.
“Ora – prosegue il consigliere - sono trascorsi tutti i termini previsti dal regolamento e sarà possibile inviare direttamente la proposta di legge in Consiglio per l’approvazione. Lì D’Alfonso e la sua maggioranza saranno chiamati al redde rationem, dato che non sarà più possibile tergiversare o accampare scuse di vario genere. Nell’assise consiliare ciascun consigliere sarà chiamato ad esprimere il proprio voto, favorevole o contrario, alla nascita della Nuova Pescara, rendendo chiaro il rispetto o meno della volontà di tutti quei cittadini abruzzesi che, lo scorso anno, hanno votato, compatti, per l’istituzione del nuovo Comune. Ove il Consiglio si dovesse concludere senza l’approvazione della legge vorrà dire che questa maggioranza, in barba a tutte le più recenti disposizioni sulla spending review, elaborate per di più da un governo centrale di identica matrice politica, avrà detto no ai tagli sulla spesa pubblica dei tre Comuni, no alla riduzione di tasse e tributi per i cittadini, no all’implementazione dei servizi, no al risanamento dei bilanci comunali, no alla creazione di un polo metropolitano capace di competere con le grandi città della dorsale adriatica. Ma soprattutto no agli ingenti finanziamenti che lo Stato elargisce in caso di fusione di Comuni, soldi che potrebbero essere utilizzati a beneficio del territorio e della collettività”.

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