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Federico Cetrullo: 10mila euro e un batterio sulla strada della libertà

A un anno esatto dal terribile incidente che lo ha reso immobile su un letto d’ospedale, il 23enne Federico Cetrullo (foto) inizia a vedere una luce in fondo al tunnel: la straordinaria gara di solidarietà che a Pescara ha coinvolto uomini di spettacolo, politici e centinaia di cittadini, sta per raggiungere il risultato atteso da tutti. Da Vincenzo Olivieri al senatore Antonio Razzi, in questi mesi si sono moltiplicate le iniziative per permettere al giovane pescarese di affrontare la costosissima operazione in una clinica di Zurigo, unica strada per tornare a camminare sulle sue gambe e ritrovare la spensieratezza dei 20 anni.
Ma stando alle parole del padre, al momento quei 10mila euro non rappresentano l’unico problema: “La lesione spinale – si legge nell’appello lanciato dal signor Germano – può essere trattata solo con l’operazione, ma Federico è stato infettato da un batterio che rende al momento molto pericoloso qualsiasi intervento chirurgico”. Da qui, la decisione di rinviare una operazione che, raccolta fondi a parte, potrebbe avere conseguenze fatali per lo sfortunato ragazzo.
“Ringrazio tutti per gli sforzi fatti – conclude Germano Cetrullo – ora c’è bisogno di un ultimo passo per continuare a sperare”.
E se per quanto concerne i problemi fisici non resta che affidarsi ai medici elvetici, sull’altro fronte il cabarettista Vincenzo Olivieri è pronto a partire con l’ennesimo evento all’insegna della solidarietà. Dopo lo spettacolo organizzato sotto l’egida di ‘Federico & Friends’, il comico pescarese si prepara a lanciare ‘Abruzzese 2.0’, una esilarante lezione-spettacolo in programma lunedì 24 agosto all’Aurum di Pescara. Anche se stricto sensu non si tratta di una iniziativa di beneficenza, l’artista ha deciso di devolvere una parte del ricavato proprio a Federico.
“Quando ho portato la lectio nelle scuole i docenti mi guardavano con curiosità – spiega Olivieri –, ma quando poi la lezione comincia è davvero stupefacente l'attenzione che arriva dai ragazzi e quella che genera in tutti quanti, perché è anche un modo per conoscere meglio la nostra terra, la nostra lingua, le nostre abitudini, coinvolgendo diverse generazioni. Già – precisa il comico - perché durante l'ora e mezza di lezione io faccio delle domande su lingua, modi di dire, luoghi, modello quiz-show e ho con me un telefono perché l'interpellato possa essere aiutato da nonni e parenti da casa, che sanno bene di cosa stiamo parlando. Abbiamo deciso di farne uno spettacolo per raccontare la nostra terra in modo singolare”.
E il fatto che questa iniziativa abbia un fine così nobile, aggiungiamo noi, è un motivo in più per scegliere di trascorrere una bellissima serata all’Aurum.

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