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Schiaffo alla crisi, assessori cancellano agevolazioni e rifiutano taglio di indennità. M5S sfida il sindaco: 50mila euro per i disoccupati

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La fila di persone al centro per l'impiego è impressionante, così come lascia di stucco il numero di domande che ogni giorno piovono sull’ufficio protocollo del Comune per i tirocini formativi rivolti ai disoccupati.

E mentre Matteo Renzi, Mario Draghi e i soloni di Bruxelles dichiarano che ‘La crisi è ormai alle spalle’, basta fare due passi in giro per Pescara tra Inps, Agenzia della Entrate e compagnia bella per rendersi conto di come la verità sia ben diversa. Le agenzie di lavoro temporaneo, per qualche strano motivo presenti ancora in gran numero in città, ormai non raccolgono più neanche le candidature: ‘Accettiamo solo iscrizioni online’, spiega in tono asettico l’impiegata di una multinazionale attiva da anni nel centro cittadino. Detto in altri termini, i colloqui e i test in agenzia sono materia per i libri di storia.

In un clima di questo tipo, desta rabbia e stupore assistere a spettacoli mortificanti, come quelli andati in scena in questi giorni a Palazzo di Città. L’ultimo episodio della lunga telenovela racconta di come siano stati necessari un migliaio di emendamenti per bloccare il tentativo dell’amministrazione comunale di cancellare agevolazioni per Imu e addizionale Irpef, una manovra già definita dalle opposizioni ‘lacrime e sangue’ e destinata a pesare come un macigno soprattutto sulle categorie più deboli.

Un’alternativa, o quanto meno un piccolo ma significativo segnale per la cittadinanza, potrebbe essere quello di tagliare gli stipendi di assessori e consiglieri, ma la proposta giunta dal Movimento 5 Stelle, a quanto pare, per ora non trova riscontri tra i diretti interessati. Un po’ come sta avvenendo in Regione (link articolo), quando c’è da ridursi lo stipendio, il fuggi-fuggi è generale.

“Non è giusto che a pagare siano sempre e solo i cittadini – ha dichiarato in aula la capogruppo del M5S Enrica Sabatini -, perché non iniziano anche i politici a fare qualche sacrificio?”

La richiesta dei grillini, in fondo, è tutt’altro che esorbitante: basterebbe un taglio del 5% sulle indennità per finanziare progetti a favore delle categorie più deboli.

Alla fine però qualcosa è arrivato, e ad annunciarlo è stata la stessa Sabatini: “Dopo aver presentato centinaia di emendamenti, abbiamo ottenuto un' importante vittoria: 50mila euro per il progetto ‘Mi impegno per Pescara’, che consentirà di impiegare cittadini senza lavoro in attività per la cura della città, ottenendo in cambio dal Comune un pagamento sotto forma di voucher”.

I soldi, però, arriveranno da qualche altra parte, e non certo dal taglio degli stipendi dei politici. “Avevamo chiesto che il fondo fosse finanziato dalla riduzione delle indennità di assessori e consiglieri – conferma la capogruppo - ma la risposta dell'amministrazione è stata chiara: Centrodestra e Centrosinistra non hanno trovato l’unanimità per decurtarsi lo stipendio”. “Chi parteciperà a questo progetto – prosegue - non dovrà certo ringraziare gli assessori di una Giunta che, dopo aver portato Pescara sull'orlo del default, si permettono anche di dire no ad un piccolissimo taglio sui 5mila euro lordi di indennità che percepiscono”.

La proposta, votata dai consiglieri di Scegli Pescara-Lista Teodoro e da quelli del Movimento 5 Stelle, è stata inserita nel bilancio di previsione 2015. Mi impegno per Pescara è finalizzato a fare fronte alle piccole attività di pulizia e manutenzione del verde pubblico o degli immobili comunali, compreso i plessi scolastici, oltre alla custodia degli immobili stessi. Ad occuparsene saranno disoccupati, inoccupati, esodati o persone in gravi difficoltà economiche. La attività verranno retribuite con buoni lavoro e inquadrate come prestazioni occasionali. In attesa del bando, i promotori dell’iniziativa anticipano che tra i requisiti, oltre alla cittadinanza italiana e alla residenza nel Comune di Pescara, i candidati dovranno dichiarare l’insussistenza di condanne penali e appartenere a nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 20.000 euro.

Una goccia nel mare, si dirà: basterà a rendere meno amaro lo spettacolo offerto dai salotti della politica?