Gianni Teodoro cita la Sabatini (M5S) per danni, il popolo di Facebook in rivolta: ‘Arrogante intimidazione’

3' di lettura 01/04/2015 - Tutto ha avuto inizio lo scorso luglio, quando la nomina del giovanissimo assessore Veronica Teodoro, figlia dell’ex vicesindaco Gianni, provocò forti malumori tra le opposizioni. Tra le più accese contestatrici della scelta del neo eletto sindaco Marco Alessandrini c’era la capogruppo del M5S Enrica Sabatini, che nella prima seduta del Consiglio comunale usò parole di fuoco contro il baby-assessore e la sua famiglia. (nella foto, la Sabatini con Beppe Grillo e Sara Marcozzi)

Papà Gianni, che tra l’altro quel giorno era seduto in prima fila tra il pubblico, non ha mai mandato giù quelle parole, e dopo qualche mese ha presentato il 'conto' alla grillina attraverso la richiesta di un maxi-risarcimento danni pari a 250mila euro. Nell’atto di citazione i legali della famiglia Teodoro parlano di ‘grave e immotivata aggressione alla sfera personale e famigliare’, ventilando l’ipotesi di una diffamazione. A metà aprile quindi la Sabatini sarà chiamata a rispondere nel corso della prima udienza della procedura civile.

Subito dopo la diffusione della notizia, sui social network si è scatenata una valanga di commenti a difesa della consigliera pentastellata, con i maggiori esponenti locali del Movimento 5 Stelle schierati in prima linea a sostegno della collega. Tra i primi ad intervenire è stato il parlamentare pescarese Gianluca Vacca, che ha parlato di “un vero e proprio atto intimidatorio da parte di Gianni Teodoro, mentre i cittadini di Pescara stanno ancora aspettando le spiegazioni per la nomina ad assessore della figlia, una delle pagine più avvilenti per la storia politica della nostra città”.

Il giudizio di Vacca, che ha postato su Facebook una foto in cui compare l’hashtag #NoistiamoconEnricaSabatini, è ripreso da Manuel Anelli, capogruppo del M5S nel Consiglio comunale di Montesilvano, secondo cui “La querela presentata dai Teodoro e la conseguente richiesta di risarcimento rappresentano un atto di intimidazione”.

“Cara Enrica – scrive invece Domenico Pettinari, consigliere regionale dei 5 Stelle ed ex presidente dell’associazione Codici - chi può capirti meglio di me...che prima ancora dell’impegno politico nei 10 anni passati di impegno sociale ho subito quello che oggi stai vivendo tu. Svariate denunce e richieste di risarcimento per cercare di fermarmi ma, seppur nella solitudine totale, non mi sono mai arreso. Oggi ci siamo noi, e nessuno potrà fermare la nostra missione al servizio della collettività”.

E mentre sui social network monta la protesta di centinaia di persone, che 'al grido' di #IostoconEnricaSabatini stanno tempestando di commenti le pagine del Movimento, anche la diretta interessata non ci sta e passa al contrattacco, denunciando “rappresaglie o minacce più o meno velate”.

“Si tratta di tentativi di mettermi a tacere e di intimidirmi – ha dichiarato la grillina in Consiglio comunale, davanti al sindaco e agli assessori allibiti - ma questa vicenda non avrà nessuna conseguenza sulla nostra azione politica. Non ci faremo intimidire. Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente cose che non vogliono sentire...”

In attesa della prima udienza e delle decisioni della magistratura, sulla Rete c’è già chi propone una colletta in favore della Sabatini per far fronte alla spesa in caso di condanna: “Ci aspettiamo di tutto – scrive Marco dalla provincia di Pescara – ma non lasceremo Enrica da sola: l’eventuale risarcimento lo pagheremo tutti insieme, raccogliendo i soldi su Facebook”.










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