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Assoluzione D’Alfonso, le reazioni. Pezzopane: ‘Giustizia è fatta, avanti con il cambiamento’

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Assoluzione per insufficienza di prove: con questa decisione la Corte d’Appello dell’Aquila ha fatto cadere definitivamente le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione e peculato a carico di 18 imputati, tra cui il Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.

A due anni dall’assoluzione in primo grado, cala dunque il sipario sul processo Housework, che oltre a D’Alfonso ha visto alla sbarra anche il suo ex braccio destro Guido Dezio, ora dirigente del Comune di Pescara. Subito dopo la sentenza, pronunciata lunedì 30 marzo, sono arrivati i commenti di diversi esponenti politici abruzzesi di area PD, che hanno espresso grande soddisfazione per la conclusione della vicenda.

“Guardavamo tutti con fiducia all'esito del giudizio di appello del processo Housework – ha dichiarato il sindaco di Pescara Marco Alessandrini -, e l’assoluzione conferma quanto già chiaramente emerso nel primo grado, con indicazione della piena legittimità dell'operato di Luciano D'Alfonso durante la sua esperienza al vertice dell’amministrazione pescarese”. “Riparte dunque più che mai l'esperienza politica del Centrosinistra – prosegue - e ora, fugato ogni dubbio, potrà riprendere un cammino che era stato proficuo, concentrandosi ancor di più sulle molteplici questioni che riguardano il territorio e la vita delle persone”.

“L’esito del processo – puntualizza la senatrice abruzzese Stefania Pezzopane – conferma che la scelta di andare alle elezioni con D’Alfonso era quella giusta. Leggendo le carte e conoscendo la persona, confidavamo in questo epilogo”.

Sulla stessa linea è il commento di Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Giunta regionale: “Gli abruzzesi non hanno sbagliato a scegliere Luciano D'Alfonso Presidente della Regione Abruzzo. Da questa esperienza di dolore, per lui, per i suoi famigliari, i suoi amici, per la comunità politica ed i cittadini che sempre lo hanno sostenuto, esce rafforzato il sentimento di fiducia nella giustizia, che è fatta di indagini, di ipotesi di reato, di accuse, poi di processi e sentenze. Per chi svolge una funzione pubblica essere chiamato a rilettura fa parte di un dovere in più, ovvero quello di rendere conto, e D'Alfonso lo ha fatto senza mai proferire parola. Ora avanti ancora di più e senza indugio nel cambiare l'Abruzzo”.