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Thriller a 5 Stelle: D’Alfonso porta Leandro Bracco in maggioranza, avrà la delega sulla Cultura. Insorge il web, grillini furiosi: ‘Traditore’

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Giornata shock per il Movimento 5 Stelle: questa mattina, all’apertura dei lavori del Consiglio regionale, il presidente Luciano D’Alfonso ha spiazzato tutti, offrendo al consigliere Leandro Bracco (M5S) la delega sulla Cultura.

E mentre tra i consiglieri di maggioranza e opposizione scendeva il gelo, il Governatore ha affondato il colpo, spiegando come “è mia intenzione impegnare l’intero Consiglio regionale per tutto il corso del mandato”. La proposta, che ha colto di sorpresa anche i collaboratori più stretti del presidente, è stata accolta con riserva dall’esponente pentastellato, fino ad oggi uno degli consiglieri più battaglieri tra i banchi dell’opposizione.

“D’Alfonso – ha spiegato Bracco in una nota stampa - ha offerto alla mia persona non l’assessorato alla Cultura ma la delega specifica ed esclusiva alla Cultura. Ho replicato affermando che sono con convinzione e orgoglio un esponente del Movimento 5 Stelle e che quindi, per rispetto degli elettori abruzzesi, non era affatto mia intenzione, e mai lo sarà, cambiare casacca”. “Tuttavia – precisa – ho anche affermato che gli elettori abruzzesi del Movimento hanno il desiderio che tramite i sei consiglieri eletti alla Regione si possa imprimere una svolta sana a un modo di fare politica che non ci piace”.

Da qui la decisione, clamorosa, di accettare l’offerta del ‘Faraone’: “Ho posto una condizione a D’Alfonso, e cioè quella che la mia persona sarebbe stata sempre in minoranza e, ovviamente, nel gruppo del Movimento 5 stelle. Il presidente ha accettato, sottolineando come sia sua intenzione dare anche alla minoranza la possibilità di lavorare nell’ambito del Governo regionale”.

Nonostante le rassicurazioni, l’accordo con l’ex ‘nemico’ ha scatenato una valanga di commenti negativi sui social network da parte dei sostenitori dei 5 stelle. Da ‘traditore’ a ‘venduto’, i gruppi e le pagine facebook dedicate all’universo pentastellato schiumano rabbia contro Bracco e la sua decisione. Ma la condanna non arriva solo dal popolo del web, visto che sul nuovo sodalizio con Luciano D’Alfonso si abbattono come un tornado anche le parole di Sara Marcozzi, collega di Bracco in consiglio regionale e fino a ieri amica del futuro assessore alla Cultura. “Essere del M5S non è facile – scrive la Marcozzi - ci sono delle regole e dei principi che vanno rispettati. Nessun personalismo, si decide in assemblea, si rispettano le decisioni del gruppo. Massimo due legislature e poi a casa, si lavora il doppio e ci si dimezza lo stipendio e mentre schivi le (finte) lusinghe della maggioranza, tieni la barra dritta e continui a fare quello per cui i cittadini ti hanno votato e ti pagano. Bisogna ricordarsi sempre da dove si viene, rimanere con i piedi per terra. Essere del M5S non è facile e non tutti ne sono all'altezza”.

Pochi minuti dopo è arrivato il comunicato ufficiale del Movimento Cinque Stelle Abruzzo, e anche in questo caso le parole pesano come macigni sul futuro di Leandro Bracco nel partito: "Nel M5S non è assolutamente contemplata la possibilità, come suggerito da Leandro Bracco, di far parte, contemporaneamente, della maggioranza e dell'opposizione, o, per meglio dire, di tenere un piede in due scarpe". Da qui, la richiesta di dimissioni immediate. Ma Bracco non ci sta: “Nessuno si è venduto e nessuno si venderà – scrive sul suo profilo Facebook -, ho semplicemente ritenuto opportuno ma soprattutto utile alla collettività accettare un incarico di notevole rilevanza, rimanendo con orgoglio in minoranza”.